Ciclismo femminile: tutto quello che c'è da sapere

Il ciclismo femminile si sta evolvendo e sempre più aziende o enti creano prodotti per le cicliste.

Chi lo ha detto che le donne non possono pedalare? Il ciclismo femminile si è evoluto notevolmente dai tempi di Alfonsina Strada, prima donna a competere in gare maschili come il Giro d’Italia. Una vera pioniera della parificazione tra uomo e donna negli sport.  

Dai tempi di Alfonsina Strada si è sicuramente mosso qualcosa a favore del ciclismo rosa a tal punto che oggi si organizzano gare su strada, di mountain bike, pista in tutto il mondo. Anzi, numerose squadre di ciclisti maschili hanno affiliato all’Unione ciclistica Internazionale (UCI), anche una squadra femminile.

Se rimaniamo nell’ambito italiano è giusto sapere che le cicliste italiane hanno vinto e continuano a vincere medaglie a livello internazionale. Le vittorie provengono anche dall’ambito del ciclocross e del ciclismo su strada, ma anche nella MTB le nostre italiane riescono a regalarci delle emozioni.

Donne e ciclismo amatoriale

Come possiamo notare, sempre molte più donne abbracciano il mondo del ciclismo amatoriale. Che sia per passione o per sfidare sé stesse, l’obiettivo è sempre quello di superare i propri limiti. In generale, essendoci sempre più donne in sella ad una bici, numerose associazioni e aziende si sono impegnate in questo ramo, creando degli ambienti dedicati a queste e creando dei prodotti specifici per cicliste.

Un ciclismo di genere?

Una domanda che ci si pone in questo ambito è, sicuramente, se esiste un ciclismo da “donna”. Per arrivare a una risposta, dobbiamo prima sottolineare che nel ciclismo amatoriale e sportivo ci sono meno donne e lo possiamo notare dai gruppi di ciclisti che si vedono per strada la domenica mattina, dove la presenza di donne è davvero bassa, se non nulla a volte.

I motivi di questa disparità sono diversi e molteplici: dalla concezione della presenza delle donne negli sport presente in passato e che ancora non è stata del tutto eliminata, al minor stimo a far fare sport di fatica alle bambine.

Oggi però il livello ed i risultati delle cicliste si è alzato e molte aziende hanno posto attenzione nei confronti del mercato del ciclismo femminile. Anche se ancora bassi, i numeri delle cicliste continuano a salire e questo ci mostra come il ciclismo femminile ha una sua identità ben precisa.

Tra le differenze in merito le capacità fisiche tra uomini e donne, a cui possiamo fare riferimento per capire il perché esiste questa disparità, c’è sicuramente la resistenza. Nonostante l’allenamento continuo possa sviluppare adattamenti respiratori e cardio circolatori analoghi a quelli maschili, un fattore rimane limitante, ovvero la capacità di trasportare l’ossigeno.

La donna possiede una concentrazione minore di trasportatori d’ossigeno (circa il 10% di emoglobina in meno rispetto agli uomini) ed essendo la corporatura più minuta rispetto a quella maschile, la capacità di immagazzinar l’aria è minore.

Consigli per le cicliste

Come per i ciclisti uomini, anche per le donne è possibile trovare il telaio ed i componenti che si possono adattare alla propria corporatura, in modo che la sessione in bicicletta renda nel modo migliore possibile e sia soddisfacente al massimo.

Per fare un esempio, dato che il rapporto femore-tibia è diverso rispetto a quello dell’uomo, il telaio adatto ad una ciclista deve avere una maggiore inclinazione del tubo del piantone (angolo sella) per permettere un migliore e corretto arretramento della sella rispetto al movimento centrale.

Anche i componenti dovranno essere adattati alla statura più minuta: mani più piccole richiedono manubri molto più compatti e con meno profondità della curvatura. Il fatto che si possa impugnare un manubrio più comodamente in presa bassa accorciando, insieme, la corsa delle leve freno in alcuni modelli. Questi piccoli accorgimenti possono fare la differenza regalando maggiore confort nella guida in discesa.

Concludiamo sottolineando come ormai il ciclismo femminile sia una realtà e ci auguriamo che gli atti di discriminazione nei confronti delle donne cicliste e sportive in generale si riducano quasi completamente.

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